• BOXE
Il pugilato è considerato qualcosa di piu' di uno sport, è una nobile arte. Anche se, le sue precise origini non sono note, alcune recenti scoperte sull'isola di Creta ci consentono di fissare la sua nascita almeno al 1500 AC. C'è poi l'autorevole testimonianza di Omero che nell'Iliade parla di un combattimento tra due uomini. Si ricorda che il poema risale al 1800 AC circa. Altre prove indicano che il pugilato gia' faceva parte dei Giochi Olimpici dell'antichita' sin dal 688 AC. Vi sono riferimenti sul pugilato sia ne La Repubblica che nel Gorgia di Platone e nemmeno il poeta Pindaro rimase insensibile al suo fascino, elogiando un campione olimpico del 474 AC. Il pugilato, insieme alla corsa, alla lotta e all'uso delle armi, faceva parte dell'educazione di un giovane uomo nella Grecia antica. Nei tempi dei romani il pugilato si diffuse ma divenne molto piu' violento: si combatteva a mani nude con lacci di cuoio spesso rinforzati da placche di piombo. Non era raro che i combattimenti finissero in tragedia. Dopo la caduta di Roma nel V secolo DC, il pugilato scomparve e non se ne ebbero piu' notizie fino al 1681 quando un giornale inglese parlo' di un combattimento. La boxe inizio' a prendere la forma da noi conosciuta quando James Figg si autoproclamo' primo campione inglese dei pesi massimi, titolo che fu suo dal 1719 al 1730. La boxe divenne negli anni della rivoluzione industriale lo sport dei lavoratori e godette di grande popolarita'. Ma fu solo grazie a Jack Broughton, uno dei successori di Figg, che il pugilato ebbe nel 1734 le sue prime regole scritte. Prevedevano, tra le altre cose, un ring delimitato da corde, la presenza di un arbitro e vietavano i colpi sotto la cintura o l'aggressione di un avversario a terra. Queste regole subirono una prima modifica nel 1838 ma la revisione piu' significativa risale al 1866 quando il Marchese di Queensberry (che diede il nome a tali regole) sponsorizzo' una maggiore regolamentazione del gioco: fu stabilito un limite per le riprese da 3 minuti e l'uso di guantoni fu reso obbligatorio. Intanto, nella mattinata del 17 aprile 1860 si disputo' la prima sfida tra un campione britannico e uno statunitense. L'incontro tra l'inglese Tom Sayers e il campione USA John Camel Heenan si concluse dopo 2 ore e 20 minuti con un pareggio. Il primo titolo mondiale fu cosi' assegnato a due pugili. Se fino a quel momento le categorie erano tre (leggeri, medi, massimi), a partire dal 1900 furono introdotte altre (medio-leggeri, piuma, gallo, mosca e medio-massimi) e fu limitata la durata degli incontri: 20 riprese, 15 per gli incontri validi per titoli europei e mondiali, 12 per titoli nazionali. Cosi' uno sport tanto antico divenne popolare e produsse alcuni dei suoi miti come Muhammad Ali, Jack Dempsey, Jack Johnson, Joe Louis, Rocky Marciano, Gene Tunnel, Benny Leonard, Barney Ross, Sugar Ray Robinson ma anche gli italiani Michele Picirillo, Nino Benvenuti, Patrizio Oliva e Gianfranco Rosi;

• KICK BOXING
Calci e pugni. Non potrebbe essere più semplice e significativo il nome di quella disciplina - la kickboxing - considerata la più "occidentale" nel vasto panorama degli sport da combattimento.
Nata attorno alla prima metà degli anni Settanta negli Stati Uniti sull'onda dei tanti film di kung fu provenienti dal lontano Oriente, la kick boxing riesce a fare immediatamente breccia tra gli appassionati americani. Colpi spettacolari, match molto duri ma stilisticamente apprezzabili e comprensibili anche per un pubblico inesperto. Nella patria degli sport "telegenici" la kick boxing ottiene un immediato successo e, nelle palestre, si trasforma rapidamente in una vera e propria moda. Negli Usa infatti le arti marziali orientali vantavano un buon numero di praticanti, ma non erano particolarmente amate dal pubblico, che ha sempre reputato gli incontri troppo monotoni e i colpi controllati poco "veritieri".
E così i primi match a contatto pieno di kickboxing riscuotono un vero successo, sfruttato in particolare dal promoter Mike Anderson, il primo a capire l'importanza di codificare questa nuova disciplina e studiare un regolamento preciso.
Per la storia dello sport, il primo torneo ufficiale di arti marziali a contatto pieno si disputa a Los Angeles nel settembre del 1974 e viene denominato "karate Contact".

• K1
Questo stile di combattimento fu inventato da Kazuyoshi Ishii, un atleta di kyokushinkai che nel 1980 creo' la scuola di Seido-kaikan karate. Riusci' ad organizzare diversi incontri di successo contro altre scuole di arti marziali basandosi originariamente sulle regole del karate Kyokushin knockdown ma vennero adottate gradatamente le regole della Kickboxing. Nel 1993 Kazuyoshi Ishii decise di fondare il K-1 basandosi sulle regole della Kickboxing, restando legato allo Seido-kaikan anche se in maniera indipendente. Dalla sua nascita fino al 2010 K-1 era leader incontrastato come prestigio tra i tornei di kickboxing, annoverando nel suo roster sempre i lottatori più forti del mondo; nel 2010 una crisi finanziaria impose una ristrutturazione della promozione che fece fronte ad uno stop per quanto riguarda i tornei World Grand Prix. Riprese ad organizzare tali prestigiosi tornei nel 2012 dovendo far fronte alla concorrenza di altre organizzazioni come la singaporiana Glory e la romena SuperKombat, le quali potevano vantare i grandi campioni che in precedenza avevano militato nella K-1. L'obiettivo principale del K-1 è, come nella boxe, di vincere per knockout o per vittoria ai punti. Gli atterramenti di solito sono causati da serie di colpi dati con calci o pugni o ginocchiate portati alle gambe, alla testa o al corpo. I pugni sono quelli della boxe come il diretto (jab), il gancio (hook), il montante (uppercut) ed il pugno-girato (spinning-back), tirato col dorso della mano. La difesa tradizionale della boxe è inefficace contro i calci alle gambe e quindi gli atleti sono quasi obbligati a muoversi e a contrattaccare continuamente.
• THAI BOXE
La Thai Boxe o Boxe Tailandese, o ancora, Muay Tay, deriva da una antichissima lotta Thailandese, la Mae Mai. Questa era un'arte di combattimento reale che si usava sui campi di battaglia, e comprendeva anche l'uso di armi bianche di vario tipo. I guerrieri Thailandesi erano molto temuti e rispettati per le loro capacità di combattenti. Da questa micidiale arte nasce la Thai Boxe, versione sportiva e meno cruenta. E subito si diffonde tra i Thailandesi a tutti i livelli, dal re al popolo. Nel 1930 vengono inserite regole tratte dalla Boxe, rendendo gli scontri meno cruenti grazie sopratutto all'adozione dei guantoni (e di tecniche pugilistiche di braccia), dei round e delle categorie di peso. Questo apre la strada ad una Thai Boxe agonistica. Attualmente la Boxe Tailandese è una delle arti marziali più diffuse nel mondo, e praticata come sport nazionale in Thailandia, dove gli allievi la incominciano da giovanissima età, anche grazie all'opportunità di guadagno che offrono gli inconti.

• FREE FIGHT • VALE TUDO
Tali discipline da combattimento si distinguono dagli altri stili per il fatto che i loro regolamenti prevedono oltre ai colpi e alla lotta in piedi, anche la lotta a terra, le proiezioni, le leve e gli strangolamenti. Essendo queste delle specialità ancora in evoluzione, almeno in Italia, esiste però ancora molto scetticismo da parte del pubblico di Arti Marziali e Sport da Combattimento a causa della poca esperienza di molti organizzatori e dei loro collaboratori, leggasi arbitri. Il Vale Tudo, di origine Brasiliana, si differenzia dal Free Fight, molto di moda in Olanda, per il fatto che nel primo si combatte a mani nude mentre nel secondo si usano dei guantini. Per quanto riguarda i regolamenti di queste discipline, non esistendo un'unica federazione, dipende molto dagli organizzatori, perciò è a discrezione di chi promuove un galà ammettere o meno l'uso delle protezioni e quantificare la durata degli incontri.

• KRAV MAGA (difesa personale israeliana)
E' un sistema di combattimento ravvicinato e autodifesa, di origine israeliana, nato in ambienti ebraici dell'Europa centro-orientale e sviluppatosi nella stessa Israele durante la prima meta' del XX secolo. La parola krav maga, in ebraico moderno, significa letteralmente "combattimento con contatto/combattimento a corta distanza". Anche se viene spesso indicato come stile di combattimento finalizzato alla difesa personale, in realta' il krav maga ha una componente offensiva che spesso prevede di attaccare l'avversario prima di essere attaccati.
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